Giornate FAI di Primavera a Gualdo Tadino

Gualdo Tadino – Il 19 e 20 marzo 2016 si terranno a Gualdo Tadino le Giornate FAI di Primavera. Il gruppo FAI, Fondo Ambiente Italiano, di Gualdo Tadino, presenta un programma dal titolo “Il Tempo e il Fuoco”, che si propone di condurre i visitatori attraverso un affascinante viaggio nel tempo, avendo come fil rouge la produzione della ceramica. Tre i luoghi individuati come tappe fondamentali per illustrare la grande tradizione gualdese della ceramica: Colle i Mori, il Museo Archeologico Antichi Umbri e il Museo Opificio Rubboli.

Gualdo Tadino - Colle I Mori

Gualdo Tadino – Colle I Mori

Colle i Mori rappresenta un sito archeologico di grande rilevanza, la cui parte più antica risale alla tarda età del Bronzo, XIII-XII secolo a.C. L’insediamento aveva scopi difensivi e di controllo del territorio, favoriti dalla posizione elevata: gli scavi hanno restituito manufatti di varia natura, tra cui vasi in ceramica d’impasto, pesi da telaio e altri reperti che rimandano alla vita di tutti i giorni. Oltre all’insediamento protostorico ne è stato scoperto un altro piuttosto vasto – forse fino a dodici ettari disposti su terrazzamenti artificiali – che risale alla comunità dei Tar(s)inates, popolazione umbra menzionata nelle Tabulae Iguvinae, rinvenute in epoca rinascimentale nel territorio eugubino e contenenti un testo scritto nell’antica lingua umbra. I resti di tale abitato coprono un arco temporale che va dal VI al III secolo a.C., e sono stati ritenuti dagli archeologi di grande interesse: comprendono un edificio pubblico di forma trapezoidale, un tempio a pianta rettangolare, abitazioni suddivise in tre ambienti, e inoltre bronzetti e molti materiali di epoca ellenistica, sia cultuali che domestici. Una necropoli, ritenuta appartenente all’abitato di Colle i Mori, ha restituito corredi funebri di ottimo livello, che testimoniano la presenza di una comunità economicamente molto florida. Negli ultimi anni è stata scoperta una fornace di epoca preromana utilizzata per la cottura della ceramica.
L’archeopasseggiata al sito archeologico di Colle I Mori, organizzata in collaborazione con il CAI di Gualdo Tadino, partirà alle 9.00 dalla Rocca Flea; per partecipare si raccomanda la prenotazione al 3491639139. Il gruppo dovrà cominciare a riunirsi presso il punto di incontro a partire dalle 8.30.

Gualdo Tadino - Museo Archeologico Antichi Umbri

Gualdo Tadino – Museo Archeologico Antichi Umbri

Il Museo Archeologico Antichi Umbri, disposto su tre piani e alloggiato nella storica Casa Cajani risalente al XVIII secolo, è il primo museo al mondo interamente dedicato a quel popolo italico degli Umbri di cui Plinio il Vecchio scrisse «Umbrorum gens antiquissima Italiae existimatur», «si ritiene che il popolo degli Umbri sia il più antico d’Italia»: gli storici ritengono infatti che gli Umbri siano giunti nella nostra penisola nel II millennio a.C. Nel Museo sono ospitati, come recita il sito web dedicato, “oggetti quotidiani, armi, vasi attici, frammenti rinvenuti nel territorio di Gualdo Tadino dagli anni Venti agli anni Cinquanta del secolo scorso da Enrico Stefani, archeologo che partecipò agli scavi del palazzo di Cnosso a Creta, oltre ad altri importanti reperti recuperati dalla Soprintendenza Archeologica dell’Umbria nelle campagne di scavo condotte dal 1993 al 2009 presso il sito archeologico di Colle i Mori, luogo dove è stato rinvenuto un abitato arcaico unico nel suo genere”.

Gualdo Tadino - Museo Rubboli, forni a muffola

Gualdo Tadino – Museo Rubboli, forni a muffola

Le visite saranno tenute dalla referente del Gruppo FAI di Gualdo Tadino e membro dell’Ass. Cult. “Enrico Stefani” Lara Simonaitis, sabato 19 alle ore 15.30 e domenica 20 alle ore 10.30, mentre alle ore 15.30 di domenica saranno gli Apprendisti Ciceroni® dell’I.S.I.S.S. “R. Casimiri” a guidare il pubblico nel Museo: Francesca Nini, Alessandra Catasti, Laura Pierangeli, Flavia Guidubaldi e Giada Natalini. Le visite guidate devono essere prenotate entro il 18 marzo al 3491639139.
Il Museo Opificio Rubboli, allestito nei locali dell’antica fabbrica ottocentesca, espone una splendida collezione di ceramiche a lustro, realizzate con quella tecnica – o per meglio dire arte – di ineguagliabile pregio e bellezza che fu inventata nel Rinascimento da Mastro Giorgio da Gubbio e che la famiglia Rubboli, fin dall’Ottocento, riproduce fedelmente nei suoi manufatti: ancora oggi Maurizio Tittarelli Rubboli prosegue il lavoro dei suoi predecessori avvalendosi delle tecniche originarie e utilizzando l’antico forno a muffola nel quale avviene la terza cottura della maiolica con fumo di ginestra, quel forno che Alan Caiger-Smith, massimo studioso mondiale della maiolica a lustro, ha definito “probabilmente l’unico esempio di forno a lustro rimasto al mondo”. Il Museo si articola in quattro zone, che corrispondono alle varie fasi della produzione – sala della foggiatura, sala della formatura, sala della fornace, sala della smaltatura – e di un locale esterno che ospita i forni a muffola, all’interno dei quali si verifica la straordinaria magia dei lustri oro e rubino.
Proprio al Museo Opificio Rubboli si terrà l’iniziativa speciale di queste Giornate FAI di Primavera: l’apertura del forno a muffola, l’estrazione dei pezzi ed il loro lavaggio; si potrà assistere all’evento domenica 20 alle ore 15.30. Le visite guidate saranno tenute dai membri dell’Ass. Cult. Rubboli.