Una gigante di pietra minaccia la super strada e la tratta ferroviaria

Sperone roccioso del Monte San Pietro di GengaGenga – Uno sperone roccioso alto un palazzo di cinque piani e di oltre 18mila tonnellate incombe sulla frazione gengarina di Palombare e minaccia la tratta ferroviaria Roma-Ancona e la Super Strada 76.
Di scaglia rossa calcarea, sul versante sinistro del Monte San Pietro, il suo equilibrio è stato alterato probabilmente dalla scossa di terremoto di ottobre 2016 che ha provocato il distacco di una grossa roccia alla sua base. Masso bloccato da robustissime querce e che giace tuttora nel bosco di roverella e carpino nero alle falde del monte.
E’ proprio questa caduta ad aver attirato l’attenzione dei tecnici delle Ferrovie dello Stato che, ad aprile, dopo un sopralluogo, hanno segnalato il problema di un rischio cedimento della massa rocciosa all’ufficio tecnico del comune di Genga.
<<Per ulteriori verifiche – spiega il sindaco Giuseppe Medardoni – abbiamo commissionato a geologi una perizia tecnica che ha confermato che esiste uno stato di pericolo. Al tavolo del 29 novembre – precisa – in una conferenza di servizi decisoria alla quale la soprintendenza  non si è presentata –  avendo letto tardo la posta di convocazione – tutti hanno concordato sulla distruzione del masso incluso Protezione Civile, il Parco, Anas, Rete Ferroviaria.>>
Soluzione però bocciata il 6 dicembre dalla Soprintendenza che, a tutela del paesaggio, preferisce l’uso di un triplo cordone di rete anti massi alti 5 metri lungi 30 metri e l’intelaiatura del costone. Un “No” condiviso da Italia Nostra, Fai, WWF, Lupus in Fabula, Forum Paesaggio Marche, Lipu, Pro Natura, Terra Madre. Alleanza ambientale per cui il gigante di pietra << è un’emergenza geologica nel cuore del Parco Gola della Rossa e di Frasassi e la sua distruzione va a sommarsi alle devastazioni ad opera di Quadrilatero e dei cavatori.>>
Sul parere della Soprintendenza ha fatto ricorso il Comune di Genga che fa notare <<gli importanti investimenti richiesti da una soluzione che esclude l’intervento della Protezione Civile e non coinvolge l’Autorità di bacino, il monte non essendo emergenza idrogeologica.>
 Véronique Angeletti@civetta.tv
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