“Voci dal fiume” di Angela Bruschi un No tutto sentinate alla violenza contro le donne

masterscover Sassoferrato – Il 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, l’assessorato alle politiche sociali del comune di Sassoferrato, delega a Lorena Varani, accende i riflettori sul femminicidio con due eventi  culturali collocati nel Palazzo degli Scalzi.

Uno è un racconto fotografico ed anche audio, al pian terreno, firmato Antonella Monzoni dal titolo “T’amo da morire” .

L’altro sempre a piano terra, ed è un cortometraggio ideato e realizzato dalla regista Angela Buschi, tratto dal testo di Edgar Lee Master “Antologia di Spoon River” (di cui quest’anno ricorre il centenario dalla prima pubblicazione in America). “Voci dal fiume”, questo il titolo del cortometraggio, ovvero donne che furono, che raccontano le loro vite, i loro sogni, le loro peregrinazioni, i loro istinti più reconditi, i loro rimpianti e le loro sconfitte attraverso epitaffi su fredde lapidi. Il cortometraggio, della durata di quindici minuti, verrà proiettato continuativamente tra le ore 16,00 e le 19,00.

Angela Bruschi in questo lavoro, che è proiettato nella aula multimediale lo stesso giorno a Fabriano, ha di nuovo coinvolto un team di donne di Sassoferrato e d’intorni. Donne impegnate, lavoratrici, mamme, che nel tempo di un racconto, di un spettacolo, di un tema si trasformano e riescono a vestirsi della sensibilità che caratterizza tutte le opere ideate e realizzate da Angela Bruschi.

Un’artista che, come tutte le artiste, non è facile da raccontare. Perché non solo è scenografa ma anche regista, autrice e grafica. Ha l’innata forza dell’eclettismo ed il grande dono dell’originalità. Gioca – e molto – in apparenza sul semplice ed affronta di petto l’attualità.   E’ un occhio attento che riesce a fare dei dettagli scenari affascinanti.

Véronique Angeletti@riproduzione riservata

 

Per approfondire…

L’Antologia di Spoon River è una raccolta di poesia scritte dal poeta statunitense Edgar Lee Masters. Furono pubblicate sul giornale Mirror di St Louis tra il 1914 e il 1915 ed ogni poesia è l’epitaffio che racconta la vita di una delle persone sepolte nel cimitero di un paese che non esiste. In realtà, l’autore si era ispirato dalla vita reale di persone che ovviamente si sono tutte offese. Nell’antologia i racconti sono 19 ma i personaggi sono 248. Rancori e dispetti devono aver condito la vita del poeta, scrittore ed avvocato che litigò con tutti i suoi compaesani!