A Mondavio, i lupi sono “campioni mondiali di salto in alto” ed “ignorati dal pastore maremmano”

lupi

Mondavio – Reagisce “Lupus in Fabula” alla notizia pochi giorni fa di un attacco di lupi nella casa colonica di famiglia del consigliere regionale Federico Talè, che si trova a poche centinaia di metri in linea d’aria dal centro storico di Mondavio.

<<Si afferma – sostengono gli attivisti della nota associazione ambientalista – che un agnello e una capra siano stati azzannati al collo e nella parte posteriore, con tutta probabilità, da almeno due lupi. Ciò nonostante che gli animali fossero protetti da una recinzione elettrificata alta 2,5 metri con piegatura alla sommità verso l’esterno e che fosse presente un pastore maremmano, verosimilmente all’interno del recinto, anche se non precisato.

La dinamica dei fatti ci lascia un po’ perplessi, ma probabilmente i due lupi erano campioni mondiali di salto in alto e con una fame, appunto, da lupi se hanno ignorato il pastore maremmano, che magari in quel momento dormiva.

In ogni caso Talè non si è certo lasciato sfuggire l’occasione per evidenziare il pericolo dell’incremento della popolazione di lupi nelle Marche (tutto da dimostrare), manifestando al contempo la sua vicinanza agli allevatori professionisti. Al consigliere regionale, da poco approdato dal PD ad Italia Viva, “gli si spezza il cuore vedere gli animali da cortile fare questa fine”, ma evidentemente sulla sua sensibilità non hanno lo stesso effetto gli animali selvatici che lui uccide andando a caccia.

Ricordiamo che Federico Talè è il primo firmatario di una proposta di legge depositata alla Regione Marche, e copiata da quella presentata alla Regione Veneto, per riaprire la caccia ai lupi al fine, secondo lui, di arginare gli attacchi ai greggi e al bestiame.

Quindi la morte di un agnello e di una capra nella casa di famiglia è stato un formidabile assist per il consigliere regionale che per essere rieletto cerca di ottenere anche il voto di cacciatori ed agricoltori.

Tuttavia i dati della Regione sulle predazioni del 2019 sul 2018 attestano una diminuzione dei capi uccisi, 1,3 animali giorno rispetto ai 1.5 dell’anno precedente; ciò dimostra che quando sono adottati gli strumenti come recinzioni elettrificate, cani pastore, dissuasori sonori, finanziati dagli appositi bandi regionali per la custodia degli animali di allevamento, ci sono risultati positivi e le predazioni sono ricondotte ad un numero fisiologico sostenibile per l’impresa agricola>>.

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