E’ il distretto slow. Ma ci serve ?

IMG_1235Sassoferrato  – Nel mosaico dell’economia del turismo, quella vera che si misura in posti letto venduti e presenze, a quanto pare il distretto Appennino Umbro-marchigiano ha dato, questa settimana, un altro suo decisivo contributo.  Sono state consegnate a 17 strutture turistiche dell’entroterra anconetano e pesarese gli attestati “Value for Time Marche” che sono il certificato del distretto della lentezza. Articolo con tutti i premiati

Un distretto che fa del turismo slow la sua bandiera perché “rispetta i tempi e gli stili di vita propri dell’Appennino Marchigiano e si rivolge a chi è amante della natura, dell’ambiente, del paesaggio, della cultura, della storia, delle tradizioni e dell’enogastronomia” – commenta IMG_1236Riccardo Maderloni, presidente del Gal Colli Esino. Il suo Gal con quello di  Flaminia Cesano e Montefeltro Sviluppo hanno focalizzato specifici fondi europei sull’iniziativa diventando partner del progetto dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Appenino umbro marchigiano. Associazione che è l’anima e il motore di questo distretto.

Le sue finalità mirano a  fare  dei nostri paesaggi, degli antichi e nuovi borghi, della cultura e del way of life nostrano un asset per il traino di un’economia che ha bisogno  di perseguire altre vie. Una strategia ampiamente condivisa dalla Regione Marche di Luca Ceriscioli.

Non a caso, nel piano programmatico 2015-2020 – spiega il consigliere regionale Enzo Giancarlisono concentrate risorse fino a 20 milioni di euro per le infrastrutture e per migliorare la capacità attrattiva e di promozione del territorio”. Insomma la Regione non solo punta al binomio cultura-turismo, ma intende realizzare non uno ma diversi piani di sviluppo turistico regionale. L’ordine è di lavorare sulla coesione, la coerenza e l’integrazione dei diversi interessi del turismo.

Ed ha pure un nome. Banale ma significativo. Si chiama Sistema Marche e mira ad un piano straordinario di investimenti  che fa riferimento a tre  specifiche azioni: riqualificare le strutture turistiche, formare il personale e creare la destination management organization (Dmo).

La prima azione prevede di coinvolgere il sistema bancario locale e quello straordinario della banca europea degli investimenti. Mentre per perseguire le altre due, l’entroterra a cavallo delle province di Macerata, Ancona, Pesaro e Perugia può giocare la carta dell’associazione e del suo distretto.

Nato alcuni anni fa come progetto per la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale dei territori di Gubbio, Fabriano, Parco del Monte Cucco e aree limitrofe, il distretto, ideato all’inizio da un progetto dei Club Rotary di Gubbio, Fabriano, Catria Nerone ed Esino-Grotte Frasassi, coinvolge un’area vasta a cavallo tra Umbria e Marche e ha dato origine a tre soggetti complementari tra loro, finalizzati a collaborare in maniera continuativa per la realizzazione di una strategia di turismo “slow”.

Ed è qui la forza del distretto. Nel fatto che ha già creato due protagonisti. Il Sistema Turistico Slow Scarl e l’Associazione per lo sviluppo dell’Appennino umbro marchigiano. Due teste pensanti ognuna operativa nel proprio settore.

Sul piano commerciale c’è il S.T. Slow. Raggruppa gli operatori privati del Distretto che lavorano nel turismo e dunque lavora sul mercato.

Sul piano della promozione, c’è l’associazione, presieduta da Piero Chiorri, anima instancabile del progetto dalla nascita fino ad oggi, che conta sulla presenza di rappresentanti del settore dell’artigianato, delle associazioni culturali e ambientalistiche, di categoria, delle fondazioni e delle banche, ecc.

Il risultato lo si tocca proprio con gli attestati e con la loro consegna a 17 strutture mercoledì 25 novembre a Palazzo Scalzi in presenza del sindaco Ugo Pesciarelli, del consigliere regionale Enzo Giancarli, del presidente del Gal Flaminia Cesano Rodolfo Romagnoli, e di quello di Montefeltro Sviluppo Bruno Capanna.  

Perché sono attestati ottenuti seguendo un percorso dal check-in al check-up con una classifica interna dalla A alla C, dove i punteggi sono stati influenzati dal ruolo attivo delle amministrazioni comunali nel creare appeal sul territorio, dalla segnaletica alla raccolta differenziata. Le strutture sentinati tra l’altro sono salite in testa proprio per merito del sistema “rifiuti”.

Un passaggio importante. Il distretto – supportato nella progettazione da Paola de Salvo, dell’Università di Perugia e da Stefano Soglia, di quella di Siena – legando il punteggio della struttura al comune dove ha sede la struttura genera un nesso tra “l’ interesse diretto” del Privato e le modalità e la dinamicità del Pubblico.

Il distretto, inoltre, dà sostanza alle tante economie delle idee degli operatori, organizzando seminari innovativi che sono molto pratici.

I tre giorni di Settembre illustrano perfettamente l’ambizione dell’associazione. Il 14 settembre, a Fratte Rosa, la tematica riguardava la progettazione di itinerari, vie e percorsi aiutati da Alessandro Montanari,  specialista del cicloturismo. Il 15, a Cantiano, era incentrata sulle modalità di narrazione per il turismo, con un esempio concreto legato al turismo del vino sviluppato da Barbara D’Agapiti. Ad Arcevia, il 16, è intervenuto direttamente Davide Baroncini, Head of executive certification di DEKRA, che avalla la certificazione del distretto. Perché non basta ottenere crediti, devono anche essere mantenuti, (video allegato) e  Mario Romanelli della Business development Travel Appeal, che ha analizzato la reputazione on line di tutte le strutture del distretto e gli strumenti per migliorare la competitività. Un contributo importante che ha fatto nascere una nuova consapevolezza: quella dell’importanza della reputazione sul web e del sentiment che si crea in rete e dà quel peso che fa la differenza nella  scelta della struttura.(Video allegato)

mappa_comuniEd è il distretto di dimostrarsi già artefice nella seconda e terza azione della Regione, quella  incentrata sulla formazione, e di essersi guadagnato le lettere di nobiltà per ambire ad essere l’interlocutore prezioso in rappresentanza di una lunga fetta dell’entroterra marchigiano a fianco di sindaci e Pro Loco, associazioni di categorie e consorzi, nellaDestination management organization: la Dom che la Regione vuole avviare come modello organizzativo al fine di coinvolgere le forze migliori del territorio, in modo associato, e rendere sempre più competitiva l’offerta turistica. Un interlocutore che il comprensorio che corre da Matelica fino a Piobbico, da S.S.Quirico fino a Gubbio e da Fratte Rosa fino a Montone, ha già. Ed infine si presenta come la bozza pilota del grande paesaggio osannato dal Governatore Enrico Rossi della Toscana nel suo incontro con il suo omologo marchigiano Luca Ceriscioli e la presidente dell’Umbria Catiuscia Marini per la famosa macro-regione.

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