I futuri laureati in Scienze Forestali e Ambientali nei boschi dell’Alpe della Luna

Gruppo CC FOR PU Foto 1Montefeltro – Lezione all’aperto per gli studenti dell’Università Politecnica delle Marche tenuta dai Carabinieri Forestale nei boschi dell’Alpe della Luna, tra Borgo Pace (PU) ed il Valico di Bocca Trabaria (PU).

Al centro dell’esercitazione il bosco di Fonte Abeti, rarissima testimonianza delle popolazioni d’abete bianco che un tempo caratterizzavano le montagne della regione Marche.

L’Abetina di Fonte Abeti, abbarbicata in un impluvio fortemente scosceso, costituisce infatti l’ultima testimonianza delle estese abetine che caratterizzavano l’alto appennino e in particolare l’alta valle del Metauro, storicamente conosciuta come “Massa Trabaria”, in virtù proprio delle travi che si ricavavano dai boschi d’alto fusto d’abete. Da questa “Massa” si prelevavano ingenti quantità di tronchi i quali, attraverso il valico di Bocca Trabaria, venivano condotti fino al Tevere per essere trasportati per via fluviale a Roma ed utilizzati per la costruzione delle numerose basiliche.

Per la rarità dell’habitat, Fonte Abeti è incluso nella Rete Natura2000, la rete ecologica voluta dall’UE per la conservazione della biodiversità, ed è censita come Formazione Vegetale Monumentale: 20 ha circa di maestosi abeti ultrasecolari che superano i 30 m di altezza.

Gruppo CC FOR PU Foto 2Le attività legate al bosco e alla sua gestione sono anche oggi piuttosto significative, motivo per il quale i boschi dell’Alpe della Luna sono stati scelti dalle cattedre di Selvicoltura, Dendrometria e Chimica del Suolo dell’Università Politecnica delle Marche per le esercitazioni didattiche degli studenti del Corso di laurea in Scienze Forestali e Ambientali, rappresentando una delle aree a maggior vocazione forestale delle Marche.

Ad accompagnarli è stato il personale della Stazione Carabinieri Forestale di Mercatello sul Metauro, nell’ambito di una consolidata collaborazione tra l’Università e i Carabinieri Forestale, per la realizzazione di progetti europei di conservazione della biodiversità, nonché per la formazione dei futuri tecnici forestali.

Gli studenti, guidati dai docenti e dai Carabinieri Forestali, hanno messo in pratica le nozioni e le tecniche apprese in aula, sperimentando l’uso dei principali strumenti di misurazione per l’analisi e la descrizione dei popolamenti forestali, allo scopo di attuare modelli di gestione forestale sostenibile. Sono stati illustrati i caratteri ecologici della specie, le modalità gestionali, ed i progetti di conservazione in atto. Durante la visita didattica, osservando anche alcuni soprassuoli governati a ceduo, è stato illustrato il progetto “UTIL.FOR”: condotto dai Carabinieri Forestale della regione Marche, a partire dalla stagione silvana 2000/01, il progetto nasce in un settore di storica competenza forestale ma con forte impulso innovativo.

Gruppo CC FOR PU Foto 3L’ideazione dell’UTIL.FOR ridefinisce, infatti, gli obiettivi, i metodi e gli standard operativi dell’attività di polizia forestale, intesa come strumento di analisi delle utilizzazione forestali e delle tendenze selvicolturali nelle Marche: archiviando su uno specifico database georiferito i dati relativi ai controlli di circa 2000 cantieri di taglio, il progetto permette il contrasto dei fenomeni di illegalità e la valutazione delle tendenze selvicolturali nel medio-lungo periodo.

Anche sulla base di tali dati si potranno formulare scelte e strategie per la conservazione e la gestione sostenibile dei boschi marchigiani.

Comunicato Stampa del Gruppo Carabinieri Forestali di Pesaro Urbino

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